L’addio a Giovanna Bemporad

 

Prima di tutto vorrei dirvi perché ho scelto di tradurre l’Odissea come opera della mia vita, l’opera in cui ho gettato tutte le mie facoltà al punto di trascurare perfino la mia propria poesia. Perché io sono, voi siete, ciascuno di noi è Ulisse! Noi cerchiamo i passi del mare ignoto e la via del ritorno, noi vinciamo il Ciclope, noi diciamo a noi stessi: “Cuore sopporta, ben altro tu hai sopportato più cane”, noi ascoltiamo le voci dei nostri morti e il pianto di nostra madre, noi ci strappiamo dalle braccia di Circe e di Calipso o dagli occhi di Nausica, noi torniamo alla nostra casa e la liberiamo dai malvagi e la purifichiamo, noi sappiamo che anche da così dolce e meritata pace ci strapperemo un giorno per andare più in là dove un remo è creduto una pala da grano o per trovare la risposta definitiva alla domanda che ci siamo posti nascendo. Perché le belle storie invadono, colmano un ripostiglio segreto che è in ciascuno di noi, ci fanno ritrovare la nostra personale e forse dimenticata riserva di umanità! Meglio di ogni altra l’Odissea, che è la più bella storia del mondo! Lasciatelo dire a me che per riportarla in vita nella nostra lingua ho speso, appunto, la vita!

 

Giovanna Bemporad, da Le Voci della Scrittura, Meridiana DSE, Rai Tre, 17 dicembre 1987.

Con queste parole diamo l’estremo saluto alla poetessa e traduttrice Giovanna Bemporad, morta  ieri a Roma all’età di 85 anni. Intima amica di Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Ungaretti e Camillo Sbarbaro ha dato l’intera sua vita alla ricerca del verso perfetto. Adolescente, ad appena 15 anni, esordì con la traduzione dell’“Eneide”, alla quale seguirono quelle di Goethe, Novalis e Hofmannsthal. Nel 1968 uscì la prima parte dell’opera della sua vita che, nel 1993, le valse il premio per Traduzioni Letterarie del Ministero dei Beni Culturali: la traduzione dell’“Odissea” in endecasillabi, ampliata e ristampata fino al 2004. Oltre all’attività di traduzione, bisogna ricordare quella di poetessa con le poesie raccolte nel volume “Esercizi”.